Perchè certa gente è vegetariana..??

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  1. Azel?
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    Catena alimentare.
     
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  2. zittino bob
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    CITAZIONE (Killjoy_21 @ 12/9/2011, 14:09) 
    Detto questo, Bob hai un pò esagerato con le prese in giro (insomma, alla fine è una ragazza), comunque hai detto cose vere.

    Che ci vuoi fare. Sono per la parità dei sessi :eheh: e quindi mi comporto uguale sia se è un ragazzo oppure una ragazza in una discussione :eheh:
     
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  3. Silvia1984ok
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    Sai che per capire il tuo analfabetismo devo rileggere quello che hai scritto 5 - 6 volte..
    forse se chiedevo aiuto a un bambino dato il tuo livello di intelligenza avrei fatto prima...
    Se hai argomentazioni di alto livello e non da ignorante scrivi e istruiscici tutti altrimenti per favore torna a fare i lego.. e non farci perdere tempo..

    Del Dr. Valdo Vaccaro

    Gli animali definiti da carne vengono sottoposti a torture e violenze che ripugnano ad ogni persona civile, ad ogni essere dotato di una normalissima sensibilità e cultura.
    E, quanto succede a questa massa di creature sfortunate e abbandonate temporaneamente da Dio. Creature inermi, pacifiche, intelligenti e senzienti, che hanno la sola colpa di essere diverse dall’uomo, di non avere mezzi fisici, legali e sociali per difendersi, e che vengono discriminate e trattate alla stregua di bestie infami da vessare, torturare, uccidere.

    Non per niente Pitagora rifiutava persino di incontrare o di incrociare per strada questa categoria di persone, per l’imbarazzo, l’avversione e il disgusto che gli procuravano.

    Per renderla meno dura, per far sì che la sua bistecca diventi più morbida e masticabile, l’animale viene lasciato a digiuno prima della barbara esecuzione.
    Con questo stratagemma, diminuisce la concentrazione di proteine fibrillari, cala il glucosio nel sangue e aumenta l’acqua trattenuta nella muscolatura.
    E, mentre l’anima sua vola al più alto dei cieli indurita dalle sofferenze inflittegli, la sua carne rimasta in terra a disposizione dei carnefici diventa a sua volta più tenera e delicata.

    Dopo il rigor mortis, inizia il processo di frollatura, che è una brevissima stagionatura volta a rendere la carne ancora più molle, e che prelude alla vera e propria putrefazione.
    Guai permettere però che la putrefazione avvenga a quel punto.
    Sarebbe come far perdere ogni valore commerciale al pezzo di cadavere che si sta maneggiando.
    Occorre giostrare in modo opportuno tra mollezza e putrefazione, col prezioso aiuto del freddo, esattamente come si fa nell’autopsia di una salma, per determinarne le ragioni reali della morte o le condizioni reali dello scomparso al momento del decesso.

    La putrefazione deve avvenire non all’esterno, ma all’interno del corpo di chi mangerà quel brandello di cadavere. Il disfacimento, lo schifo, l’orribile puzzo del disfacimento, deve avvenire all’interno dell’uomo, dove ci sono le condizioni ideali di caldo e umidità per la disintegrazione di tale ordigno ecologico. Così il cliente paga e riempie il proprio tubo gastrointestinale di fetore e di veleni, mentre il macellaio sorride e si guadagna il suo soldo.
    L’oltretomba del povero animale eliminato finisce per essere situato nell’apparato intestinale di qualche manciata di uomini disposti a fare da cimitero chimico collettivo per i suoi resti.
    La carne diviene sempre più flaccida e cedevole man mano che avanza il processo di disgregazione cellulare e di disfacimento proteico.

    Gli enzimi proteolitici cominciano a digerire parzialmente le proteine (autolisi), liberando peptidi e aminoacidi, ai quali si deve il caratteristico tanfo cadaverico, ovvero le caratteristiche proprietà organolettiche (per dirla coi dietologi filo-carnivori stile prof Calabrese).
    Trattasi esattamente, per meglio comprenderci, di quell’odore nauseabondo che lasciano i topi morti o gli altri animali morti in clima e ambiente caldo-umido.
    Acidi urici metabolici e altri residui tossici come scatolo, indolo, putrescina e cadaverina, verranno prodotti in seguito.
    Il freddo del congelatore può solo interrompere, ritardare e attenuare tale trasformazione.
    La carne è molto deperibile e diventa facile preda di una folla di microrganismi patogeni e di spore che la inquinano irrimediabilmente.

    Gilbert e Dominicé, ricercatori belgi, hanno provato mediante esperimenti che l’assunzione di carne provoca nel tubo intestinale un inquietante aumento di germi patogeni da 2000 unità a 70 mila per mmc).
    Pensiamo al bacillus enteridis, al bacillus suipestifer, al bacillus clostridium, al bacillus streptococcus bovis, al prione della mucca pazza, al bacillo del tifo e del paratifo, nonché alle 2700 sostanze chimiche proibite e catalogate composte da farmaci, pesticidi, ormoni, antibiotici, e quanto altro si ritrova in quel materiale orribile chiamato carne.

    Solo cotture ad altissima temperatura potrebbero in qualche modo bonificarla.
    Ma, in tal caso, si distruggerebbe ogni già scarso valore nutritivo e gastronomico, e si produrrebbero altre complicazioni.
    Non dimentichiamo che anche una cottura leggera distrugge gli enzimi e le vitamine del gruppo B, e trasforma i grassi in acreolina, micidiale veleno per il fegato.
    Oltre alle tossine metaboliche c’è poi l’acido lattico da sforzo e da stress, l’adrenalina da paura accumulatasi nei fluidi dell’animale (è risaputo che le povere bestie captano, intuiscono, comprendono telepaticamente che le si vuole uccidere).

    Tutte cose che si ripercuotono pesantemente sul consumatore, causando femminilizzazione nei maschi e cancri nell’apparato genitale femminile (come nel caso del dietil-silbestrolo), nonchè insensibilità alle cure antibiotiche.
    Una lenta tossinfezione dovuta alla trasformazione batterica da eccesso di proteine

    Ma è la facilità con cui i residui digestivi della carne tendono a putrefarsi nell’intestino crasso, a preoccupare di più gli igienisti e i patologi.
    E’ normale, si chiede Shelton, vivere di un cibo che produce solo putrefazioni e veleni?
    Il ristagno del bolo intestinale significa digestione lenta e difficile, significa stitichezza, significa enormi sprechi energetici, essendo la digestione lunga l’operazione più costosa in termini di energia.

    Ogni buon dietologo sportivo sa che è grave errore usare le proteine in funzione energetica.
    Nel colon proliferano poi i terribili batteroidi e bifido-batteri, che sono i battistrada del cancro.
    I resti degli acidi biliari colico e desoiicolico, a contatto prolungato con le sostanze prodotte dalla decomposizione della carne, danno origine a pericolosi composti chimici come l’acido apocolico e il 3-metilcolantrene, due potenti cancerogeni.

    Una dieta contenente carne, e dunque grassi animali, porta a sviluppo di batteri intestinali capaci di creare enzimi come il beta-glicoronidasi e l’alfa-deidrossilasi, e di creare steroli cancerogeni come il coprosterolo.
    Mancando invece del tutto, nel tubo gastrointestinale fruttariano degli umani, l’enzima uricase (che abbonda invece nei canidi e nei felini, e serve a disintegrare e a rendere innocuo l’acido urico),
    i malcapitati che perseverano nell’alimentazione carnea si ritrovano con gravissimi problemi di accumulazione ureica o gottosa.

    Dalle carni e dal sangue ingerito gli deriva poi una lenta tossinfezione, dovuta alla trasformazione batterica dell’eccesso di proteine.
    La lisina si trasforma ahimé in cadaverina. Il triptofano si sdoppia in scatolo e indolo. La cisteina e la metionina diventano etil e metil-mercaptani.
    Dagli altri aminoacidi si generano putrescina, agmatina, istamina, tirosina, fenolo, metano, ammoniaca, biossido di carbonio, idrogeno, acido acetico e alcol.

    Ecco spiegato il penoso quadro patologico formato da feci dure e maleodoranti, gas gastrici e gas intestinali, coliti, emorroidi, stipsi, pesantezza, mali di testa, ipertensione.
    Quando non si arriva agli estremi del cancro allo stomaco, all’intestino e al fegato.
    Un motore che viene costretto a funzionare con un carburante improprio e difettoso.
    Un motore che invece di cantare e funzionare al meglio, invece di bruciare alla perfezione il suo gas senza lasciare residui e st <http://www.stampalibera.com/wp-content/uploads/2010/04/vitello6.jpg> rascichi interni, balbetta e scoppietta, va a 3 cilindri, come si dice in gergo automobilistico.
    Ecco spiegato pure il meccanismo della produzione di radicali liberi in sovrabbondanza, e della insufficienza degli antiossidanti corporali a contrastare il conseguente stress ossidativo patito all’organismo.
    Ecco spiegato il diffondersi di malattie incontrollabili e gravi, e l’invecchiamento precoce del genere umano.
    La carne non dovrebbe mai entrare nell’organismo degli uomini.

    E meno che meno si dovrebbe dare ai bambini, nei quali produce nervosismo, insonnia e alterazioni del ricambio.
    Per tutti, grandi e piccini, maschi e femmine, si profila con la carne un grave affaticamento degli organi emuntori, ed in particolare del fegato, del pancreas e dei reni.

    I test di massima velenosità
    Negli Usa, la Commissione per le Malattie Cardiache (1970), la Commissione Parlamentare sull’Alimentazione (1977) e l’Accademia delle Scienze (1980), hanno dimostrato con dati inoppugnabili che la carne, assieme a tabacco ed alcol, è uno dei fattori più responsabili di mortalità nei paesi del benessere.
    Nel Regno Unito, gli esperimenti dell’Università di Cambridge (dr Khaw e dr Welch) hanno dimostrato che l’unico modo di stare alla larga da cancro e cardiopatie è assumere almeno 5 volte più vitamina C naturale (e non sintetica), mediante un minimo di 5 pasti giornalieri al giorno di frutta al naturale.

    I test antropologici sulle origini
    Tutte le ricerche e i test antropologici dimostrano che l’uomo dei primordi si alimentava di bacche di ogni genere, di frutti e semi di ogni tipo, di granaglie e radici, di erbe e di miele. In certe circostanze sapeva pure ottenere dagli animali uova, latte e formaggi. Le carni in casi limitati furono sempre un cibo raro, sporadico, eventuale, rituale, festivo.
    Nell’assieme, le ricerche dimostrano che l’uomo è nato ed è cresciuto nella storia come essere frutto-vegetariano.

    I test del cibo-elettivo
    Le due leggi di Graham sul cibo elettivo dimostrano che:

    1) Esiste un rapporto preciso e definitivo tra costituzione fisica di un animale e il suo cibo elettivo,
    ovvero il suo cibo normale e preferenziale

    2) Il cibo elettivo è quello più adatto, quello che serve al meglio i suoi interessi biologici, psicologici,
    conservativi e ambientali

    I test delle scorie
    Le recenti scoperte sul ruolo delle scorte indigeribili nell’alimentazione, o dei cosiddetti a-nutrienti,
    hanno inferto un altro duro colpo alla teoria dell’onnivorismo umano.
    Il tubo digerente extralungo dell’uomo necessita infatti di stimoli regolatori che favoriscano il movimento peristaltico.
    Ebbene, la dieta frutto-vegetariana cruda ha queste capacità, mentre quella carnea e quella onnivora no. Le carni non lasciano scorie indigeribili, per le quali è invece predisposta e adatta l’intera capacità dell’intestino, soprattutto nella parte definita colon e crasso.

    I test sull’acidità del crasso
    L’intestino crasso, per funzionale al meglio, deve mantenere un ambiente acido e non alcalino.
    Ebbene, frutti, grani, erbe e radici, che nella parte alta del tubo gastrointestinale hanno rilasciato correttamente residui alcalini che hanno mantenuto il sangue leggermente alcalino, nella parte bassa dell’intestino si ritrasformano quasi magicamente e rilasciano residui acidi (acido acetico, acido carbonico, acido lattico). Mentre carni, pesce, uova e latticini, che nella parte alta avevano rilasciato ceneri acide e quindi dannose, acidificando il sangue e provocando domande di calcio interno e causando osteoporosi e calcoli, nella parte bassa lasciano perfidamente residui alcalini, a dimostrazione di quanto e come essi siano dei non-cibi o meglio dei contro-cibi per l’uomo.

    I test sulla fame (prova del fuoco di Frate Girolamo Savonarola)
    I veri onnivori, quando sono affamati, sono attratti istintivamente e tramite fiuto da animali e da carogne animali, che vengono intesi come cibo immediato e di urgenza.
    Questo non accade con l’uomo in genere, e con le donne e i bambini in particolare, nei quali è più forte e sentito il retaggio della vita secondo natura.

    L’essere umano prova istintivamente ribrezzo e repulsione alla vista di ogni tipo di sangue e di ogni tipo di cadavere. Persino un uomo dedito alla trasgressione carnea, quando ha fame, sogna un piatto di pastasciutta, o un minestrone, o una pizza o una torta. La fame è del resto un fenomeno chimico originato proprio dalla carenza di carboidrati o zuccheri, non certo di proteine.

    I test sul contenuto proteico del latte materno
    Il contenuto proteico di ogni diverso tipo di latte, è la cartina di tornasole che sta a indicare la percentuale proteica approssimativa di cui quell’animale ha bisogno per mantenersi in salute.
    Il latte materno della specie umana è caratterizzato da un contenuto proteico particolarmente basso, inferiore al 5 percento. Tale percentuale è assai simile a quella che si trova nella frutta e nella verdura allo stato naturale, che sono per l’appunto il vero e unico cibo di competenza dell’umanità.

    I test sul rilascio di radicali liberi e sull’ossidazione cellulare
    Le ricerche mediche e biochimiche di questi ultimissimi anni confermano come i cibi non elettivi, i cibi impropri, i cibi concentrati, i cibi animali, i cibi cotti, le bevande eccitanti, le bevande gassate, le bevande alcoliche, gli stili di vita sbagliati, siano tutti fonti di imperfezioni e disfunzioni organiche.
    Disfunzioni organiche che portano ad avvelenamenti, a tossiemie, ad infiammazioni interne e, in ultima analisi, al rilascio di radicali liberi, a pericolosissimi stress ossidativi, capaci di provocare malessere, malattie e invecchiamento precoce.

    I test sulla legge del nutriente minimo
    Ogni buon dietologo, ogni biochimico responsabile sa che il corpo umano si appropria del minimo che gli serve di ciascun micro-nutriente tra quelli messi a sua disposizione. L’eccesso di una sostanza nutritiva sulle altre può solo causare deficienze a catena e disequilibri. Esistono rapporti corretti, compatibilità e incompatibilità, simpatie e avversioni precise tra le varie vitamine e i diversi minerali, per cui occorre necessariamente stare sui cibi naturali e complessi, rifuggendo da ogni versione concentrata e sintetica, rifuggendo il più possibile da integrazioni e supplementazioni che possano produrre effetti perversi e imprevedibili all’interno del nostro organismo.

    Che ci siano in giro degli amici degli animali e degli animalisti è già un brutto segno. Sta infatti a significare che esistono pure dei nemici e dei persecutori di questi esseri che tutto meriterebbero fuorché di essere tormentati e torturati da chi è stato preposto a far loro da guida e dar loro una mano.
    La stessa considerazione vale per i vegetariani. Dire che esiste un vegetariano o un miliardo di vegetariani non è affatto cosa consolante. Come non è consolante che ci sia il vegetarianismo.

    Esso esiste solo perché c’è della gente che si comporta in modo obbrobrioso cibandosi di carne.
    Se tutti gli uomini si comportassero da uomini non staremmo a parlare di queste etichettature sociali.
    Tutti gli uomini nascono vegetariani e muoiono vegetariani, in quanto accompagnati vita natural durante da un corpo e da un apparato gastrointesti <http://www.stampalibera.com/wp-content/uploads/2010/04/A-KAPOOR-BLOOD-SOLID-2000.jpg> nale invariabilmente frutto-vegetariano, per disegno, per struttura, per funzioni e per caratteristiche bio-chimiche.

    Solo che una parte di essi, e persino una parte preponderante di essi, tradisce e trasgredisce alla propria natura, dando luogo a una massa di popolazione disobbediente e a rischio, che arreca danno e pericolo alla natura circostante e a se stessa.
    Alla fine esiste in ogni caso una quadratura del cerchio.
    Il creatore ha fatto l’uomo in un certo modo e con certe caratteristiche e certe esigenze.
    Sovvertire e pervertire questo ordine non può che portare a effetti collaterali, allo stesso modo dei farmaci e delle sostanze dopanti.

    L’avvelenamento procede per gradi a partire dallo svezzamento. Il lattante umano si sviluppa e cresce armoniosamente finché la sua dieta è quella appropriata del latte basso-proteico di sua mamma contenente meno del 5 percento di proteine.
    I guai e le deviazioni cominciano con le intromissioni e la diseducazione pediatrica e sanitaria, con gli omogeneizzati a base di carne e di pesce, che fanno conoscere ai delicatissimi organismi infantili i primi drammi dell’acidificazione del sangue da eccesso proteico, delle malattie dell’infanzia, che sono tentativi di riequilibrio bloccati perfidamente, secondo atto del dramma infantile, dalle vaccinazioni perpetrate a danno dei piccoli innocenti che nulla possono dire e nulla possono obiettare.

    Poi, col passare del tempo, le quote di proteine in eccesso tendono ad aumentare ulteriormente in rapporto al tipo di educazione e di usanze, di convinzioni, di cattivi esempi, di convenienze economiche, di influenze esercitate dalle famiglie e dai diversi tipi di società civile in cui il giovane è inserito.
    Al termine di tutta la storia ci troviamo di fronte a un adulto vegetariano che ha rovinato il suo organismo al punto tale da sentirsi un essere forestiero ospitato in un corpo che non apprezza e che non conosce, al punto tale da non riconoscere più nemmeno il cibo di sua pertinenza.

    Il veleno, quando non ti uccide all’istante, ti stordisce e ti droga, ti stimola e ti altera, poi di deprime, in un continuo gioco alterno di alti e bassi che mette a dura prova tutti gli organi, e che affatica il corpo al punto di procurargli evidenti segni di decrepitezza.
    Ma l’avvelenato e il drogato da carne non sa, non si rende conto di essere drogato al pari del fumatore, del consumatore di caffé e tè, del consumatore abituale di farmaci, di integratori minerali e di vitamine sintetiche.
    La sua vita consiste in un continuo susseguirsi di crisi di fame e crisi di sete, che la carne non riesce se non parzialmente e temporaneamente a placare.
    Queste crisi violente e improvvise di fame hanno origini chiare e sono spiegabilissime.

    Un pasto carneo è basato normalmente su un eccesso proteico che va ben oltre quel 5 percento naturale dei lattanti umani (corrispondente alla quota media giornaliera di 11 grammi di proteine al giorno stabilite dalla Scuola Igienista Naturale Americana).
    Andare poi oltre i 25- 35 g di proteine al giorno significa varcare la fatidica soglia della acidificazione e richiamare calcio interno dalle proprie ossa.
    Un pasto carneo è basato il più delle volte su un eccesso proteico che va ben oltre i limiti tollerati.
    C’è poi della gente che tende a ingozzarsi di proteine all’inverosimile, puntando a livelli proteici vicini al 50 percento del totale calorico.
    E questo succede non solo nelle diete letali tipo quelle che suggeriva il dr Atkins nei tempi andati, e che oggi ribadisce in Italia il prof Calabrese, ma persino nelle diete comuni osservabili tra gli amici e i conoscenti che ci circondano.

    Questi eccessi di proteine producono una serie ininterrotta di putrefazioni gastriche e intestinali, e un rilascio costante di residui velenosi che, associati ai carboidrati (amidi, dolci, frutta) che seguono a ruota, vanno a far scaturire altri fenomeni aberranti quali la fermentazione degli zuccheri e l’alcolizzazione del bolo e della massa di nutrienti ingeriti.
    A quel punto, la vena porta, destinata a convogliare i micronutrienti disintegrati al fegato per le ulteriori trasformazioni e filtrazioni, tende a rifiutare i medesimi e a indirizzarli verso il basso, ossia verso il colon e l’evacuazione.

    Solo che pus e alcol diventano micidiali per il retto. Ne sanno qualcosa le emorroidi. Così, come estrema difesa, il corpo cerca con testarda insistenza di inviare il tutto al fegato per una qualche detossificazione.
    Ma il fegato si guarda bene dall’accettare delle sostanze che lo danneggerebbero perforandone i filtri come un colabrodo.
    Così il tutto torna di nuovo al colon per una evacuazione difficoltosa e penosa.
    In pratica, la maggior parte dei nutrienti contenuti nel cibo iniziale, finisce per essere dispersa e sprecata, e finisce tra le acque nere dei servizi igienici.

    E il sistema cellulare, i trilioni di cellule in costante e trepida attesa di ricevere i nutrienti purificati dal fegato, rimane sempre a corto di carburante, a corto di fruttosio, a corto di acqua biologica.
    Da qui le improvvise e violente crisi di fame e di sete, da qui i suggerimenti dei medici di riempirsi giornalmente di litri d’acqua.
    Questo è il tragico meccanismo del deficit calorico, tipico di chi cerca il carburante zucchero di sua competenza nel modo più difficile e costoso possibile.
    Ricavare glucosio dalle proteine significa davvero esperire la via più complicata e dispendiosa.
    Alla fine della trafila, il finto carnivoro che si è rimpinzato di carne per un valore di 1000 calorie, corre il concreto rischio di dover spendere 1200 calorie nei lunghi tempi di digestione di un materiale improprio che mai avrebbe dovuto circolare nelle sue parti interne.
    Così la carne lo ha sì stimolato e gli ha sì dato delle vampate di calore e vitalità, ma nella realtà non lo ha nutrito affatto, e lo ha al contrario depredato di nutrienti interni e persino di calorie.

    Se chi ci ha disegnati e creati ha previsto che l’adulto sano deve fare 3 ore al giorno di intensa attività fisica, accelerando e decelerando adeguatamente il suo ritmo cardiaco, e stimolando di conseguenza la circolazione del sangue (legata al cuore) e quella del sistema linfatico (legata al movimento in sé, in quanto il sistema linfatico non è dotato di una sua pompa cardiaca come il sistema sanguigno), una carenza di esercizio comporterà danni metabolici e perdita di forza muscolare, mentre un eccesso di esercizio porterà a sovra-produzione di acido lattico, a stanchezza e indebolimento.
    Se il creatore ha stabilito poi 2000 o 3000 calorie al giorno, tutte da cibo appropriato e naturale, come quota ideale, l’eccesso procurerà sovra-peso e obesità, mentre la scarsità sarà causa di sottoalimentazione, indebolimento e moria precoce delle cellule sottoalimentate.
    Se il creatore ha stabilito che ogni diverso maschio adulto e sano si mantiene tale con tre rapporti sessuali al giorno, o alla settimana, o all’anno, da eseguirsi con emozione ed entusiasmo, e non per costrizione, noia o abitudine, l’eccesso procurerà debolezza ed esaurimento, la scarsità darà origine nei maschi ad accumuli di tensione e a incrementi di testosterone, a canizie precoce e magari pure ad un atrofizzasi degli organi in disuso.

    Nelle femmine invece, la scarsità di rapporti produrrà sintomi noti come il complesso della zitella, con una certa acidificazione del carattere, o una tendenza alla mascolinità sociale, all’attivismo sfrenato in attività economiche o sociali.
    Dunque anche la sublimazione degli istinti naturali, derivante da motivazioni personali, sociali, morali, religiose, comporta dei costi e delle conseguenze.
    Allontanarsi dagli schemi naturali comporta dunque immancabilmente dei costi bene individuati e soppesati dai ricercatori e dagli scienziati dei vari settori.

    Nessun compromesso con la macchinazione infernale ordita a danno dei più deboli e indifesi esseri del pianeta
    Vivere al meglio significa trovare pure accomodamenti, compromessi, antidoti.
    Il mondo cosiddetto civilizzato ci propone e talvolta ci impone i suoi schemi in continuazione, taluni compatibili, tali altri in netto contrasto con le nostre reali esigenze.

    Tutto sommato, viviamo in un mondo che fa di tutto per proporci modelli insostenibili, stili di vita inaccettabili. Viviamo in un mondo che pare coalizzato per farci ammalare, per farci sparire prima del tempo, per sfruttarci, impoverirci fisicamente, mentalmente e spiritualmente.
    Un mondo che ci vuole pure coinvolgere nella infernale macchinazione ordita ai danni dei più deboli e più indifesi esseri del pianeta, e che può diventare autodistruttiva nei confronti della nostra stessa specie, sia a livello fisico che in termini di salute mentale e spirituale.
    Su questo punto della persecuzione degli animali ai fini di una alimentazione umana perversa e balorda, lontanissima dalle regole divine di ogni filosofia e di ogni religione, non ci può essere assolutamente alcuna forma di compromesso







    La carne è essenziale?? certo se si vuole vivere meno .. è un ottimo rimedio!!
     
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  4. [Staff~VGT][CoV]Alby995
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    andiamoci piano con le provocazioni raga... si sta discutendo ok,ma moderiamoci ;)
     
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  5. zittino bob
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    Il mio pro zio mangia carne e il 19 maggio ha fatto 101 anni ed è più arzillo che mai.
     
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  6. Silvia1984ok
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    assolutamente NOO!! nessuno studio scientifico ha dimostrato che essere vegetariani riduce la vita tutt'altro... e poi abbiamo tantissimi esempi... Gandhi, Margherita Hack, Umberto veronesi, Leonardo da vinci, Pitagora, Albert Einstein, e ancora personaggi dello spettacolo Adriano Celentano, Gianni Morandi e ne ho un'infinità..

    Il fatto è che non è che se mangi la carne muori!! ma è che essere vegetariano semplicemente è + salutare hai meno rischi di incorrere in tumori, cancro ecc ecc..
    quindi hai + probabilità di vivere bene e di +...
    hai risposto subito quindi nemmeno hai letto ciò che ho scritto sopra.. lo sbaglio che fanno in molti è proprio quello di ignorare la verità.. per menefreghismo.. per mancanza di voglia.. ecc ecc quindi non sanno nemmeno nulla sull'argomento e si permettono di giudicare chi invece passa la vita a studiare certe cose
     
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  7. [Staff~VGT][CoV]Alby995
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    1°: La vita delle persone varia a seconda del soggetto... un vegetariano che fuma corre più rischi di uno che mangia la carne e non fuma... Non c'entra niente se si mangia verdure o carne. Per di più mangiare carne ti aiuta per lo sviluppo fisico e non solo... ;)

    2° : hai ragione non mi sono letto il tomo scaricato da internet ma mi sono bastate le prime 3 righe per moderarti ;) il bello di un forum è che si possono mettere a confronto le proprie idee...non quelle di google... :)
     
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  8. zittino bob
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    CITAZIONE (Silvia1984ok @ 12/9/2011, 14:52) 
    assolutamente NOO!! nessuno studio scientifico ha dimostrato che essere vegetariani riduce la vita tutt'altro... e poi abbiamo tantissimi esempi... Gandhi, Margherita Hack, Umberto veronesi, Leonardo da vinci, Pitagora, Albert Einstein, e ancora personaggi dello spettacolo Adriano Celentano, Gianni Morandi e ne ho un'infinità..

    Il fatto è che non è che se mangi la carne muori!! ma è che essere vegetariano semplicemente è + salutare hai meno rischi di incorrere in tumori, cancro ecc ecc..
    quindi hai + probabilità di vivere bene e di +...
    hai risposto subito quindi nemmeno hai letto ciò che ho scritto sopra.. lo sbaglio che fanno in molti è proprio quello di ignorare la verità.. per menefreghismo.. per mancanza di voglia.. ecc ecc quindi non sanno nemmeno nulla sull'argomento e si permettono di giudicare chi invece passa la vita a studiare certe cose

    Ho per caso detto questo nell'ultimo post? Ho semplicemente detto che i miei famigliari (tra cui spicca il mio pro zio che ha 101 anni) non sono morti giovani per la carne. Sono arrivati più o meno sui 90 e passa senza alcun problema di questo tipo.

    Sono arrivato dove si frulla e roba varia. Quando avrò tempo lo leggerò con calma.
     
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  9. Silvia1984ok
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    tesoro mio.... è veramente angosciante vedere che non riesci a capire che ti ho copiato informazioni scientifiche proprio per farti capire che non è frutto della mia immaginazione a differenza delle tue idee campate in aria sulla carne...
    anzi ti dirò di + conosco personalmente famiglie non vegetariane ma vegane che godono di ottima salute.. se poi tu mi parli di fumo .... io ti rispondo dicendoti.. ma cosa centra??????????????????? allora chi si droga muore prima... mai insomma ma con chi sto parlano?? con ragazzini di 15 anni in piena crisi ormonale? non capisco..
     
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  10. Killjoy_21
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    Adesso intervengo io. Innanzitutto qui l'età non centra, siamo in un forum pubblico e le opinioni sono prese in considerazione senza limiti di età o intelligenza.
    Silvia, qui però caschi male. Vorrei proprio sapere se tu, quando eri una bambina, mangiavi solo verdura e frutta. E' automaticamente impossibile. Ma anche quando avevi 10 anni mangiavi carne e verdura. Cosa c'è di tanto scandaloso? Siamo cresciuti tutti, nel bene o nel male, con carne e verdura. Se poi le persone cambiano gusti e modi di pensare, non vi sono problemi. I problemi sorgono quando le persone si intestardiscono su questi argomenti. E se adesso ci calmiamo un pò tutti, non faccio intervenire i moderatori. Tutto chiaro?
     
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  11. [Staff~VGT][CoV]Alby995
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    hahaha senti non mi voglio abbassare al livello di provocazioni perchè non mi sembra il caso ok? ho solo detto che secondo me non è come la pensi te...ovvero che chi mangia carne ha più possibilità di vivere di meno... Io mi fido di quello che dice la gente qua...non ho bisogno di pagine e pagine scaricate da internet per crederci... Quindi sta calmina ciccia che qui sei appena arrivata manco conosci e inizi a sfottere... Io non ho provocato nessuno... se poi te sei così ferma sulle tue idee e così suscettibile be... non farti vedere più qui perchè è normale scambiarsi idee qui dentro
    e ringrazia che sono una persona educata perchè te stavo a mandà a fanculo ,te stavo a mandà :ahah: :ahah: :beer:[/CIT]
     
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  12. Silvia1984ok
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    innanzitutto se leggi bene vedrai che le prese in giro sull'età non le ho tirate fuori io quindi occhio a quello che dici..... ovvio non essendo cresciuta in una famiglia vegetariana fino a quando ero piccola mi è stata data carne ma già dalla tenera età quando ho aperto gli occhi ho smesso di cibarmi di carne morta e sinceramente ne ho tratto giovamento..
    bella frase io mi fido di quello che dice la gente qua.. si parla della tua vita e forse dovresti informarti non basarti su quello che dice la gente compresa me.. io non ti dico dai retta a me!!!! ti dico informati.... se vuoi dare un'opinione intelligente devi leggere studiare io ti parlo da persona laureata in materia.. vegetariana da anni.... amante della lettura... non di una 15 enne che copia e incolla ca.. prese da internet... essre vegetariani significa ben altroooo..
    Si tratta di una tesi avallata, anche dalla scienza ufficiale, secondo cui chi mangia soprattutto alimenti vegetali è molto meno esposto a malattie dell'apparato cardiovascolare, a tumori, ipertensione diabete e tante altre malattie e problemi che invece derivano dalla carne. Ciò accade, secondo molti studiosi, soprattutto perché l'uomo, per le sue caratteristiche fisiologiche affini a quelle delle scimmie e assai diverse da quelle degli animali carnivori, non è onnivoro bensì frugivoro, ossia predisposto ad un'alimentazione a base di frutti e semi.
     
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  13. [Staff~VGT][CoV]Alby995
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    infatti io ho dato una mia opinione...mica ho contestato la tua dicendo che è sbagliata... abbassa la cresta che qui nessuno giudica nessuno ;)
    dopo questo dico solo: e fattela na risata!

    hahahhaah dai raga chiudiamola qua...ognuno la pensa in modo diverso...non c'è niente da fare...te non convincerai noi e noi non convinceremo te... ;) non ci vuole molto a capirlo :beer:
     
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  14. Killjoy_21
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    CITAZIONE (Silvia1984ok @ 12/9/2011, 15:21) 
    innanzitutto se leggi bene vedrai che le prese in giro sull'età non le ho tirate fuori io quindi occhio a quello che dici..... ovvio non essendo cresciuta in una famiglia vegetariana fino a quando ero piccola mi è stata data carne ma già dalla tenera età quando ho aperto gli occhi ho smesso di cibarmi di carne morta e sinceramente ne ho tratto giovamento..
    bella frase io mi fido di quello che dice la gente qua.. si parla della tua vita e forse dovresti informarti non basarti su quello che dice la gente compresa me.. io non ti dico dai retta a me!!!! ti dico informati.... se vuoi dare un'opinione intelligente devi leggere studiare io ti parlo da persona laureata in materia.. vegetariana da anni.... amante della lettura... non di una 15 enne che copia e incolla ca.. prese da internet... essre vegetariani significa ben altroooo..
    Si tratta di una tesi avallata, anche dalla scienza ufficiale, secondo cui chi mangia soprattutto alimenti vegetali è molto meno esposto a malattie dell'apparato cardiovascolare, a tumori, ipertensione diabete e tante altre malattie e problemi che invece derivano dalla carne. Ciò accade, secondo molti studiosi, soprattutto perché l'uomo, per le sue caratteristiche fisiologiche affini a quelle delle scimmie e assai diverse da quelle degli animali carnivori, non è onnivoro bensì frugivoro, ossia predisposto ad un'alimentazione a base di frutti e semi.

    Non stai dimostrando la tua calma vegetariana ben immacolata. Se fossi davvero laureata, non perderesti il tuo tempo in questa discussione di un forum che ha ben altre prorità. Altro avviso: ci mancherebbe altro che avessi mangiato carne viva da piccola!
     
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  15. Silvia1984ok
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    Questo è poco ma sicuro... io non mi nutrirò mai di violenza e morte...
    Io non voglio convincere nessuno ho solo detto e consigliato di informarvi se non lo fate è un problema vostro e della vostra coscienza.. io sono apposto così...
     
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180 replies since 18/8/2010, 09:11   2627 views
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